martedì 18 novembre 2008
Evitare gli incidenti? Impariamo dalle api
L’arte che imita la natura non è una novità. L’auto che imita l’ape, invece, sì. Succede in Giappone: prendendo a modello le api, la Nissan sta sviluppando un sistema di sicurezza che ha l’obiettivo di evitare gli incidenti. Il primo risultato visibile della ricerca, compiuta in collaborazione con l’Università di Tokyo, è BR23C, un robottino che ricorda un po’ R2D2, l’astrodroide di Guerre stellari, e un po’ una macchina per il caffè. Al di là dell’apparenza, è una cosa molto seria: stando a quello che dicono gli ingegneri giapponesi, in movimento e di fronte a un ostacolo BR23C riproduce il comportamento delle api.
AREA DI SICUREZZA - «Durante il volo – spiega Kazuhiro Doi, responsabile ricerca e sviluppo della Nissan – l’ape crea intorno a sè un’area di sicurezza, uno spazio personale entro il quale tutto viene minuziosamente analizzato. Non appena in quest’area vitale entra un corpo estraneo la reazione è istantanea. Un tale controllo è consentito all’ape dalla vista formidabile, con una visuale di 300 gradi». Diamo alle macchine lo stesso occhio dell’ape, è il ragionamento della Nissan, e sposteremo il limite della sicurezza dal punto in cui si trova oggi (limitazione del danno) al punto in cui l’urto non si verifica più. Nessun danno.
DISPOSITIVO LASER - Quest’occhio prodigioso, che imita l’occhio dell’ape, alla Nissan, sono già riusciti a costruirlo: è il Laser Range Finder. Un dispositivo che rileva la presenza di ostacoli fino a due metri di distanza entro un raggio di 180°. Il sistema intercetta il corpo estraneo, calcola lo spazio e la velocità, invia un segnale a un processore. Il quale traduce istantaneamente la messe di dati in un comando, che corrisponde alla manovra di evitamento. «Nel momento in cui rileva l’ostacolo, BR23C cambia direzione, girando le ruote», spiega Toshiyuki Andoh, capo ingegnere del progetto.
NON HA MOLTA MEMORIA - Diversamente dall’ape, tuttavia, il robottino non può (per ora) deviare la marcia verso l’alto o verso il basso. BR32C è più impacciato. «Per l’ape, le vie d’uscita dalla linea di collisione sono infinite. Il nostro robot, invece, può ruotare su se stesso, svoltare a destra e a sinistra, accelerare o frenare», ammette Andoh. Ma è pur sempre un robot intelligentissimo. Il suo segreto è l’istantaneità della reazione. «L’intelligenza di BR23C – dice l’ingegnere - non sta nella sua capacità di immagazzinare dati, non è necessario che abbia una memoria potentissima. Deve solo elaborare gli input a intervalli di pochi secondi e agire di conseguenza. La cosa potrà sorprendervi, ma non stiamo parlando di Gb o di Mb di memoria, ma di poche decine di Kb».
CON IL NAVIGATORE - Alimentato da batterie ai polimeri di litio, leggere e a elevata densità di energia, BR32C è il pioniere di sistemi anticollisione che tra una decina di anni, prevedono alla Nissan, si troveranno sui veicoli di serie. E già s’intravedono molto sviluppi. Quello più vicino è l’integrazione del Laser Range Finder, questa specie di occhio dell’ape, con il navigatore satellitare. In modo da guidarci verso la meta automaticamente, evitando gli ostacoli.
testo e foto prese da http://motori.corriere.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento