martedì 21 ottobre 2008
Poveri... ma felici:Ecco la ricetta in 4 mosse
"Non riesci più a pagarti la palestra? Vai a correre nel parco dietro casa. Caro-ristorante? Riscopri le tue doti culinarie e mettiti ai fornelle e se abiti griffati e settimana bianca hano ormai costi proibitivi, non perderti d'animo, riscopri il vintage nel baule della nonna e vai alla scoperta della tua città e dei dintorni. Ecco quattro semplici mosse per affrontare la crisi economica che ci rende poveri, restando felici. Parola di psicologa, perché essere poveri e felici nello stesso tempo si può.
A illustrare la ricetta anti-crisi, invitando tutti a "vedere rosa" è la presidente di Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), Paola Vinciguerra. Basta saper trasformare le difficoltà in occasioni rimboccandosi le maniche. Questo il principio da cui parte l'esperta per analizzare questo inatteso processo di trasformazione dello stile di vita.
"Il concetto di povertà oggi è cambiato", spiega la Vinciguerra. "I nuovi poveri sono coloro che, per colpa della crisi economica mondiale e per aver vissuto troppo tempo al di sopra delle proprie possibilità sono costretti a cambiare tenore di vita perché non riescono ad arrivare più alla fine del mese". Chi è costretto a tagliare all'improvviso le spese rinunciando a tutta una serie di lussi superflui è sicuramente soggetto ad una serie di problemi psico-fisici. Lo stato di stress aumenta ma è necessario affrontare il problema senza lasciarsi prendere dal panico o peggio ancora, dalla depressione da "portafogli vuoto", da bancomat a rischio blocco. Si può, insomma diventare poveri-felici e sfruttare la nuova condizione per avere invece, una vita più ricca di emozioni, di istinti da seguire, di mete emotive da raggiungere. E' necessario far diventare la povertàun elemento che ci riporti ai valori della solidarietà, dell'amicizia, dello scambio e quindi al raggiungimento di obiettivi che riguardino un reale benessere emotivo. Vediamo come.
1) Tagli alla palestra: "Non riesci più a pagarti la palestra? Pensa che non poteva succederti cosa migliore"; sostiene la psicologa. "Vai a correre, a passeggiare in un parco o in campagna, e fallo con le persone che ti sono più vicine, la famiglia e gli amici. Fino ad oggi tutti abbiamo impostato la nostra vita sull'essere e non sul sentire. Bisogna ritornare all'essenza della vita che vuol dire socializzare, scambiare, sentire. Se ami il movimento cerca il contatto con la natura. La palestra non fa che tenerti un'ora in un ambiente chiuso con aria malsana, in un luogo dove vengono sottolineati continui messaggi sull'immagine e l'apparire, psicologicamente negativi".
2) Tagli ai viaggi: "Non puoi permetterti più la settimana bianca o il viaggio, la vacanza? Esplorazione non significa solo andare a visitare un posto nuovo", evidenzia la specialista, "ma è la conoscenza di un altro mondo. E questo nuovo mondo può essere quello di un amico che si è perso di vista per tanto tempo. Utilizza le ferie dal lavoro e i momenti di riposo per incontrare le persone, per conoscerle meglio e farti conoscere. Per imparare di nuovo a comunicare. Impara a scoprire la tua città". Per esempio, "ogni domenica puoi dedicarla alla scoperta di un nuovo monumento, di una strada o un parco".
3) Tagli allo shopping: "Sei stato costretto a fare tagli pesanti negli acquisti dell'abbigliamento? Sei sempre andato alla ricerca della firma in un capo e dell'etichetta, ma adesso non te lo puoi più permettere? E' l'occasione per ritrovare il proprio gusto", continua Vinciguerra, "per smetterla di essere uguale agli altri. Rispolvera ciò che hai nell'armadio. Crea il tuo stile secondo quello che sei e che senti. Smetti di seguire ciò che ti dicono i giornali e la pubblicità. Bastano dei bottoni nuovi per cambiare una giacca. Scopri le tue caratteristiche" e la tua fantasia, dice.
4) Tagli alle cene fuori: "La crisi economica ti ha portato anche a dover rinunciare a pranzi e cene al ristorante? Sarà l'occasione per riscoprire il piacere della casa", conclude lapsicologa, "e per conoscere meglio le persone che frequenti, incontrate abitualmente fuori, in luoghi rumorosi ed estranei. Invitare una persona a casa vuol dire aprirle il tuo mondo. La casa dice tutto di te. Il rapporto sarà più vero e più profondo".
TESTO PRESO DA www.tgcom.mediaset.it
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